Mindfulness e meditazione Vipassana

Pubblicato il 11 marzo 2024 alle ore 10:00

Con mindfulness (traducibile con consapevolezza di sé oppure piena coscienza) si intende un atteggiamento che si coltiva attraverso una pratica di meditazione, sviluppata a partire dai precetti del Buddhismo ma scevra dalla componente religiosa e volta a portare l'attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.

Praticare la mindfulness significa essere consapevoli, nel momento presente e senza giudizio, di ciò che accade nella nostra mente, nel nostro corpo e intorno a noi. Significa riprendere il controllo della propria vita e saperla dirigere nella giusta direzione.

L’approccio della mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza Vipassana - una delle principali tradizioni meditative del buddhismo classico – e consiste proprio nel proporre una pratica di meditazione che sia adeguata e adatta a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni.

In sintesi, un approccio che possa aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo. Non è una tecnica di rilassamento. Non è un modo per entrare in qualche forma di trance, né per svuotare la mente e raggiungere il vuoto. Non è una sorta di spa emozionale né una forma di “buonismo” che ci spinge ad accettare tutto, ad accogliere acriticamente quello che ci accade, ad essere passivi nel nome dell’accettazione.

Basata sulle Quattro Nobili Verità della tradizione buddhista Vipassana è una parola in lingua Pali e significa “visione profonda”. Si tratta di una esplorazione degli stimoli offerti dall’ambiente e dal nostro interno che permette di sviluppare una profonda consapevolezza di noi e del nostro vissuto. La meditazione Vipassana, in quanto tecnica meditativa, può essere fatta in modo laico senza bisogno di aderire ad alcuna religione e senza necessariamente seguire alcun precetto o insegnamento religioso.
Jon Kabat-Zinn, ideatore della mindfulness e professore di medicina presso la University of Massachusetts, ha avuto un larghissimo seguito sia nell’ambito della medicina che in ambito psicoterapeutico: il perno delle applicazioni consiste nel potere liberatorio della consapevolezza.

Definibile, quindi, come la capacità o l’attitudine ad orientare la nostra attenzione al nostro mondo interno, la mindfulness ci aiuta a riconoscere e a vivere il presente come un’opportunità di scoperta e di crescita, lasciando andare le paure, i desideri e le aspettative che potrebbero sorgere in noi in qualsiasi momento.
Questa disciplina è importante ed utile in diversi momenti della vita e può avere diversi risvolti applicativi.
Tra i numerosi benefici della mindfulness, la regolazione emotiva e la riduzione dello stress emergono come elementi fondamentali.  Lo scopo della metodologia infatti è di aiutare le persone a far fronte a stress, sofferenza e malattia, per mezzo della consapevolezza del momento attuale, basata sull'attenzione e la lucidità mentale da dedicare a sé stessi e alla propria condizione del momento presente, per viverlo pienamente e incondizionatamente per ciò che esso è realmente.
Con un percorso adeguato si impara a riconoscere le emozioni senza giudicarle, creando uno spazio di riflessione tra lo stimolo e la risposta. Inoltre, tecniche come la meditazione e la respirazione consapevole aiutano a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, promuovendo un senso di calma e benessere. 
Nella pratica della mindfulness è centrale il lavoro sul corpo: mediante la pratica del bodyscan, il cui obiettivo primario è quello di imparare a conoscere il proprio corpo e ad essere consapevoli degli stimoli che esso ci fornisce ed esercizi di focalizzazione sul respiro, la meditazione porta ad una riconnessione con il proprio organismo come sede di sensazioni capaci di rivelare l’emozione del momento.

Laura e Patrizia

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.